18-05-2008: La riscoperta di un vecchio RTX una
domenica mattina
(de iz2fme) |
UNA BELLISSIMA “SORPRESA”...
Qualche tempo fa ricevetti in
regalo un vecchio Yaesu Ft-7 (che in realtà “salvai” dalla
discarica), l’rtx dalla inconfondibile forma “a carro
armato”, nella sua prima versione a 10 W |
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Era “fermo” da almeno 15 anni
e quindi si impose anzitutto una bella “ripulita” dalla
polvere e dal “tempo” che sembrava essersi “sedimentato” sui
potenziometri e sui led |
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Lo
collocai nel mio nuovo shack, vicino al fedelissimo 740, e
diventai subito oggetto di riferimenti “scherzosi” da parte
degli amici della Sezione.
Non ci
feci caso, e continuai ad esporre in “bella mostra” nello
shack l’FT-7
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fino a quando, una domenica
mattina, non restai sprovvisto del 740 (“in riparazione”) e
quindi più per curiosità che per una seria “necessità di
utilizzo”, decisi di fare qualche prova |
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Premetto che non sono un
“patito” del QRP (che non ho mai”praticato” in modo
sistematico e continuativo e che diciamo non fa parte della
mia personale “filosofia” di OM), ma ovviamente mi hanno
sempre affascinato i vecchi trasmettitori (e le basse
potenze), perché in qualche modo – utilizzandoli – si getta
un “ponte” nel passato e si dà continuità all’attività
radiantistica, ricordando ciò che siamo stati ed i progressi
fatti dalla tecnologia (soprattutto) negli ultimi anni. |
Applicando qualche cautela, per rispettare la veneranda età
dei condensatori, commutai immediatamente l’rtx in cw, sulla
banda dei 40 metri, e dopo aver accordato la mia loop
magnetica, fui stupito dei “segnaloni” e della loro
“purezza”. |
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E’
difficile da spiegare, ma fu come rincontrare un amico che
non si vede da tanto tempo: all’inizio non ti vengono quasi
le parole, sei un po’ “imbarazzato”, ma bastano pochi attimi
per sentirsi a proprio agio, riprendendo e riannodando
discorsi che sembrano esser stati interrotti il giorno
prima.
La
ricezione era ottima ed era anche possibile discernere sulla
stessa frequenza sino a 4 – 5 diversi QSO ma... come si
sarebbe comportato l’FT-7 in trasmissione?
Non
c’era tempo per “pensare”: la voglia di rimettere in
esercizio il “tank”, come lo chiamavano gli OM americani a
causa della sua caratteristica geometria, era troppo forte.
Sentii
un F5 e, collegato il “bug” (fu un’impresa trovare la
riduzione per il jack, ma al solito mi venne in soccorso
IK2CIO) risposi alla chiamata.
Fu
“strano” postporre al mio call il riferimento “/QRP”: per un
attimo provai un... “effetto Titanic” (“Rispondete!
Rispondete! Dispongo di un rtx inattivo da qualche lustro
che eroga 3 o 4 W nella migliore delle ipotesi; è domenica
mattina e la banda dei 40 metri è... “satura” ma ... devo
necessariamente farmi sentire! Help!”). |
Terminai trasmettendo per due volte “QRP / QRP pse k” e fui
preso – ma durò meno di un secondo – da uno stranso senso di
attesa, a metà fra la trepidazione, l’ansia e la curiosità:
“mi avrà preso?”, pensavo.
“IZ2FM?/QRP PSE AGN UR CALL ALL ST STAND BY”
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“Evviva!” esclamai (svegliando probabilmente i vicini perché
era il mattino presto), “mi ha ricevuto” (ed al “primo
colpo”, anche se dovetti poi ripetere il nominativo un paio
di volte).
Mi
fece anche ritrasmettere il nome del rig: evidentemente
anche il mio corrispondente aveva perso la “memoria”
dell’FT-7 (come suona strano un modello con una sola cifra,
abituati come siamo ai 7800, 7400, 850, etc. ...).
Quando
capì quale fosse l’rtx (“OK MIK MUSEN MUSEN MUSEN PSE OK?”)
ne fu entusiasta!
Nel
frattempo i transistor si scaldavano e cominciavano
evidentemente a viaggiare “a regime”, perché anche la
potenza di uscita aumentò leggermente fino a circa 5 W.
Salutato l’amico francese, che mi chiese se fosse stato
possibile confermare il QSO per via diretta (“bien sur!”,
risposi tutto contento), collegai praticamente mezza Europa
in cw.
Mia
moglie mi “staccò” a fatica dal bug: non volevo smettere di
fare collegamenti “QRP”.
Lo
stesso giorno diedi “un occhio” ad Internet, e così ho
scoperto che ci sono molti appassionati dell’FT-7, in
particolare americani (http://www.eham.net/reviews/detail/693;
si possono anche “modificare” gli schemi elettrici ed
introdurre “varianti” come avviene per i più “giovani”
trasmettitori:
http://homepage.ntlworld.com/lapthorn/ft7.htm,
e si possono anche scambiare opinioni nei “groups” di yahoo:
http://groups.yahoo.com/group/Yaesu_FT-7/). |
Ecco
qui le caratteristiche principali di questo rtx “old style”
(progettato per poter essere facilmente trasportato e quindi
per soddisfare le esigenze derivanti dalle operazioni “in
portatile”) pubblicate nel sito
http://www.rigpix.com/yaesu/ft7.htm:
Type: Amateur HF transceiver; Frequency range: 10-80 m.;
Mode: SSB/CW; RF Power output: 10 W; Sensitivity: N/A;
Selectivity: N/A; Image rejection: N/A; Voltage: 13.8 VDC;
Current drain: RX: Max ? mA; TX: Max ? A; Impedance: 50 ohms,
SO-239; Dimensions (W*H*D): 230*80*290 mm; Weight: 5 Kg;
Manufactured: 197x-19xx. |
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E così
termina questo mio breve “resoconto” di un fatto che
sembrerà anche banale, ma che mi ha molto entusiasmato, sia
per il piacere del QRP in sè, sia per aver fatto in un certo
senso “rivivere” il ricordo dell’OM precedentemente
proprietario dell’rtx (chissà quante volte avrà esultato nel
collegare qualche stazione “rara” ed utile per il suo DXCC).
E la
“morale” di questo racconto è forse questa: in un mondo dove
tutto è sempre (più) così “veloce” e ... “transitorio” (“usa
e getta”), nel quale i “beni” sono solo “di consumo” (anche
nel senso che “si consumano” presto), e la tecnologia spesso
ci riduce da “sperimentatori” a meri “operatori di computer
iper-sofisticati”... far rivivere un vecchio trasmettitore
per le decametriche dopo anni di oblio, e riuscire ancora a
divertirsi (come un matto) ... beh’ per me è questa “la”
radio (nell’accezione ampia del termine).
Non
importa se si sia appassionati di QRP o di contest, di
attivazioni del D.C.I. e diplomi o di autocostruzione, di
wi-fi o di spedizioni “most – wanted”, di fonia, grafia o
modi digitali, di attività di supporto per la protezione
civile o di swl broadcasting, di HF o “superiori, di APRS o
di ponti ripetitori...
Ciò
che per me è davvero fondamentale non è “cosa si fa”, ma
“con che spirito” lo si affronta (guardiamo indietro, ogni
tanto!).
Cari
73 e... “a presto in Sezione” (venite a trovarci il venerdì
sera!).
de
IZ2FME – MM0FME
Michele Carlone |
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